DAZI e INFLAZIONE‼️ Le recenti mosse di Donald Trump in tema di politica economica hanno portato gli investitori a guardare con ancora più interesse i dati CPI Usa.
Nei giorni precedenti a questo appuntamento, le previsioni davano un indice dei prezzi al consumo in leggero rialzo, e a un ritmo un poco più alto rispetto a maggio. Che questo possa derivare dai primi effetti dei dazi imposti da Trump (o un loro effetto indiretto prima dell’entrata in vigore per l’Ue) è l’idea di molti, ma sorprende allo stesso tempo una certa resilienza registrata nei mesi passati.
I dati sull’inflazione riferiti al mese di giugno sarebbero dovuti aumentare dello 0,2% su base annua rispetto al mese precedente (2,6%), mentre in aumento dello 0,3% su base mensile.
Rispetto al dato “core” (che esclude alimentari ed energia) le previsioni indicavano un leggero rialzo al 2,9%.
Lo scorso mese, a impattare al ribasso rispetto al CPI sembrano essere stati i prezzi in calo del settore automobili e abbigliamento. Tuttavia, la maggioranza degli economisti ha previsto un’inversione di tendenza a giugno, con un potenziale aumento dell’inflazione core.
I dati di luglio I dati appena pubblicati hanno sostanzialmente rispettato le aspettative. In leggero aumento il CPI rispetto le aspettative, ma stabile il dato “core”.
CPI: +2,7% yoy
CPI Core: +2,9% yoy
La reazione di Bitcoin andrà analizzata in queste prime ore. La Fed ha mantenuto negli ultimi mesi un approccio cauto nonostante gli appelli di Trump e le sue invettive contro il presidente Jerome Powell. Ma per molti analisti sembra essere proprio la politica economica del presidente Usa a disincentivare nuovi tagli ai tassi di interesse.
Ovviamente, i tagli in questione darebbero un ulteriore impulso rialzista a Bitcoin, ma l’inflazione rimane un’aspetto cruciale per non compromettere la stabilità dell’economia Usa.
#cryptoweek La “crypto week” ha inizio Gli Stati Uniti si preparano per affrontare forse i giorni più decisivi per quanto riguarda la regolamentazione del settore crypto.
In serata, il House Rules Committee si riunirà per discutere i “termini e le condizioni del dibattito” necessario per l’approvazione finale di tre specifici disegni di legge, il Clarity Act, l’Anti-CBDC Surveillance State Act e il GENIUS Act. Da giovedì, invece, si svolgeranno le votazioni finali.
L’attenzione degli investitori riguarda principalmente la normativa relativa alle stablecoin, come già raccontato in passato un passo decisivo che potrebbe rilanciare l’adozione crypto nel settore dei pagamenti. Il GENIUS Act è già stato approvato in Senato, e il supporto bipartisan alla legge suggeriva già che l’approvazione finale fosse solo una questione di tempo.
Per il settore crypto tutto questo rappresenta una boccata d’ossigeno dopo anni di incertezza e pressioni normative. Oggi tutto sembra cambiato, e anzi proprio gli Usa sembrano voler conquistarsi un ruolo da leader nell’innovazione finanziaria (a mezzo crypto).
Dopo la candela di freno di ieri, oggi c'è stato follow up di offerta, che ha portato bitcoin ad attaccare il supporto D a 117.5k.
è un classico delle fasi di price discovery vedere degli inciampi, dovuti all'accumulo smodato di LONG overleveraged che vengono sistematicamente puniti.
Oggi abbiamo davanti la prima prova per la domanda: se riuscirà a far chiudere la candela e formare una struttura SOPRA i 117.5k, rimarremo in massima forza su questo TF.
Al contrario, se perdiamo quel livello, inizia una fase di ritracciamento di cui dovremo cercare il low.
NB: è assolutamente normale vedere uno storno dopo un impulso rialzista come quello dei giorni scorsi che da 108k ci ha portato a 123.
Questo mercato è cambiato e probabilmente saranno sempre più rare le "esplosioni" senza ritracciamenti che vedevamo in passato. Ora l'andamento è più organico.
Occhi aperti, non fatevi fregare dai soliti movimenti e non siate emotivi (soprattutto, regola numero 1: non andate in FOMO ai massimi!)
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