Lo scorso anno si sono verificati un buon numero di attacchi di alto profilo all’ecosistema crittografico, prendendo di mira tutto e tutti, dai portafogli Phantom agli stessi contratti intelligenti.

Una scelta comune di obiettivi erano i ponti a catena incrociata, che consentivano agli hacker di ottenere grandi ricompense, in particolare nel caso di Harmony.

Forte diminuzione degli attacchi

Tuttavia, i tempi sembrano cambiare, secondo un nuovo rapporto dei ricercatori di sicurezza informatica di TRMLabs.

Secondo il documento, il valore totale rubato tramite exploit e hack è diminuito del 70% anno su anno dal primo trimestre del 2022. Anche se questo può sembrare parziale, considerando che il primo trimestre del 2022 è stato il periodo in cui è avvenuto l'attacco al ponte Ronin da 600 milioni di dollari, i dati regge anche se si tiene conto del resto del 2022. In totale, lo scorso anno sono stati rubati fondi per un valore di quasi 3,7 miliardi di dollari da malintenzionati.

In effetti, durante il primo trimestre del 2023 è stato rubato meno valore rispetto a qualsiasi trimestre del 2022. Nel trimestre precedente del 2023, il valore totale rubato ammontava solo a circa 400 milioni di dollari in quasi 40 attacchi separati – circa due terzi provenivano dal Ronin Bridge hackerare da solo.

Inoltre, le vittime degli attentati spesso riescono a recuperare parte del denaro rubato, che in media è già un terzo di quello di un anno fa.

“Anche la dimensione media degli attacchi hacker ha subito un calo nel primo trimestre del 2023, raggiungendo i 10,5 milioni di dollari rispetto ai quasi 30 milioni di dollari dello stesso trimestre del 2022, anche se il numero di incidenti è stato simile (circa 40). Ad oggi, le vittime di hacking hanno recuperato oltre la metà di tutti i fondi rubati nel primo trimestre del 2023”.

Un maggiore controllo previene le perdite

Anche se è impossibile dire il motivo esatto della diminuzione della portata degli attacchi – che potrebbe essere qualsiasi cosa tra migliori misure di sicurezza informatica, pura noia o coscienza sporca – i ricercatori di TRMLabs ritengono che una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine potrebbe essere la causa contributore principale qui.

Anche nei casi in cui l’exploit avvenuto non violava le leggi sull’hacking, le autorità di regolamentazione sono comunque intervenute per altri motivi. Ad esempio, la “strategia commerciale redditizia” di Avraham Eisenberg lo ha messo nei guai con la SEC, che lo ha accusato di manipolazione di titoli.

Anche gli exploit illegali sono diminuiti. Da quando il Tornado Cash, lo strumento più noto per il riciclaggio di criptovalute sporche, è stato sanzionato dagli Stati Uniti, tutti gli indirizzi relativi al mixer sono stati inseriti nella lista nera, rendendo più difficile per i criminali informatici incassare i proventi dei loro attacchi.

Tuttavia, i ricercatori avvertono che questa pausa negli attacchi potrebbe essere temporanea e invitano gli sviluppatori di criptovalute a rimanere vigili.

Il post Valore rubato negli exploit diminuito del 70% rispetto allo scorso anno, più fondi restituiti (rapporto) è apparso per la prima volta su CryptoPotato.