La tassazione delle transazioni da crypto a crypto: facciamo chiarezza

2023-10-05

Informazioni principali

  • Le transazioni da crypto a crypto sono scambi o baratti di una criptovaluta con un'altra, che non prevedono l'intermediazione di valuta fiat. Queste operazioni possono essere eseguite su piattaforme centralizzate come Binance, su exchange decentralizzati o su base peer-to-peer.

  • La tassazione delle transazioni crypto-to-crypto varia notevolmente in tutto il mondo. Ci sono paesi che, ai fini fiscali, classificano tali scambi come reddito ordinario o come plusvalenza in base a fattori quali la durata di detenzione degli asset e l'intento di trading, mentre altri paesi optano per la qualifica di transazioni non imponibili.

  • Il differimento d'imposta al momento della conversione in valuta fiat è una scelta politica adottata da alcune giurisdizioni, che comporta una serie di vantaggi. Tale approccio può ad esempio semplificare gli obblighi di dichiarazione fiscale per gli utenti, ridurre gli oneri amministrativi e stimolare l'economia crypto, aiutando a sfruttare il pieno potenziale di questa tecnologia dirompente da parte di una base più ampia di partecipanti.

Ti sei ritrovato immerso nei mercati crypto, mentre scambi Bitcoin con Ether, poi Ether con Dogecoin e con una serie di altre altcoin? O magari preferisci optare per coppie stablecoin come BTC/USDT quando fai trading oppure, semplicemente, scambi token blue-chip con stablecoin per preservare il valore in caso di picchi di volatilità? Ebbene, anche se non fai tutto questo, è probabile che comprare crypto in cambio di fiat con l'obiettivo di detenzione a lungo termine non sia l'unico modo in cui interagisci con gli asset digitali. La conversione di un token in un altro è uno dei tipi di transazioni più comuni nel mondo delle criptovalute, e la maggior parte dei titolari di asset digitali le effettua almeno occasionalmente. Ora fermiamoci un attimo per analizzare le implicazioni fiscali di queste transazioni. Ebbene sì, anche se molti non lo sanno, scambiare una criptovaluta con un'altra può essere un evento soggetto a tassazione. 

Come funziona quindi la tassazione sulle conversioni da crypto a crypto? Scambiare BTC con un'altcoin o una stablecoin è considerato un evento imponibile? Queste domande possono scoraggiare gli utenti, ma sono importanti da considerare per chiunque navighi nel mercato crypto. L'imposizione fiscale può cambiare a seconda che gli asset siano detenuti a scopo di investimento o da un'attività di trading crypto, e a seconda della giurisdizione di appartenenza. Visto il mosaico di normative presenti in tutto il mondo e la costante evoluzione delle politiche fiscali in materia di crypto, si tratta di informazioni fondamentali.

La tassazione delle transazioni da crypto a crypto

Lo swap, o baratto, di criptovalute si riferisce allo scambio di una criptovaluta con un'altra, escludendo quindi il coinvolgimento di valuta fiat. Questo tipo di operazione può avvenire su exchange centralizzati come Binance, su piattaforme decentralizzate o sotto forma di scambio peer-to-peer. Si tratta delle cosiddette transazioni da crypto a crypto, in cui l'utente A invia, ad esempio, BTC all'utente B, il quale trasferisce USDT all'utente A.

Alle transazioni da crypto a crypto vengono applicati diversi trattamenti fiscali a seconda della legislazione del paese e delle circostanze specifiche dell'utente, in particolare la durata di detenzione degli asset e l'intento alla base dello scambio (ad es. se l'utente detiene gli asset a scopo di investimento o nel contesto di un'attività di trading crypto).

Il trattamento dei crypto asset a fini fiscali è in costante evoluzione a livello globale. Sebbene il nostro intento non sia quello di sostituire una consulenza fiscale indipendente e qualificata, i trattamenti fiscali più comuni applicabili alle transazioni da crypto a crypto tendono attualmente ad adottare i seguenti approcci.

  • Imposta sul reddito ordinario: Alcuni paesi trattano determinate transazioni da crypto a crypto come eventi che generano un reddito ordinario imponibile. Viene quindi richiesto alle persone fisiche di dichiarare i guadagni derivanti da tali operazioni come parte del loro reddito imponibile. Questo può essere il caso delle plusvalenze realizzate dalla vendita di asset detenuti per un periodo inferiore a 12 mesi (comunemente definite "plusvalenze a breve termine") in giurisdizioni come Stati Uniti e Australia, oltre all'ipotesi dei redditi derivanti dallo scambio di valute virtuali nell'ambito dello svolgimento di una professione, in paesi come Belgio e Regno Unito. L'Estonia generalmente considera tutti i profitti derivanti dal trading crypto come reddito ordinario imponibile.

  • Imposta sulle plusvalenze: Ci sono paesi che trattano alcuni o tutti i guadagni crypto come capitale e non come reddito e applicano un'imposta separata sulle plusvalenze, in genere con un'aliquota più bassa rispetto a quella applicata al reddito ordinario. Ad esempio, il Regno Unito impone un'aliquota massima del 20% sulle plusvalenze, invece del 45% previsto per i redditi ordinari. Analogamente, gli Stati Uniti tassano in modo più favorevole le plusvalenze derivanti da investimenti in criptovalute detenuti per più di 12 mesi. Altre giurisdizioni ottengono un risultato simile riducendo l'importo imponibile: l'Australia, ad esempio, tassa il 50% della plusvalenza con le aliquote dell'imposta sul reddito ordinario (quindi esenta il restante 50% delle plusvalenze), a condizione che l'asset ceduto sia stato detenuto per almeno 12 mesi.

  • Esenzione o nessuna tassazione: Alcuni paesi, come la Germania, prevedono esenzioni per gli investimenti detenuti per oltre 12 mesi; altri, come Singapore e la Svizzera, non applicano nessuna tassazione alle plusvalenze. Infine, alcuni paesi, come Francia, Slovacchia, Austria e Portogallo, hanno stabilito un'esenzione per le transazioni da crypto a crypto: i guadagni diventano imponibili solo quando un utente vende gli asset digitali in cambio di valuta fiat (o paga beni o servizi del "mondo reale" con crypto).  

Come illustrato in questa panoramica, la tassazione degli swap crypto varia da un paese all'altro e spesso dipende dall'ampia categorizzazione della classe di asset. Ad esempio, alcuni paesi trattano tali transazioni come un baratto di beni e servizi, che può essere tassabile o esente a seconda della normativa generale.

L'approccio ottimale: Rinviare la tassazione alla conversione in valuta fiat

Come abbiamo indicato, alcuni paesi non considerano le transazioni da crypto a crypto come eventi tassabili e applicano un'imposta solo agli scambi che convertono i crypto asset in fiat o per l'acquisto di beni e servizi "off-blockchain". Questo approccio presenta diversi vantaggi importanti.

Primo, può essere una misura pratica volta a evitare difficoltà nella determinazione del valore di una transazione eseguita esclusivamente tra valute virtuali. Determinare il valore di uno scambio può essere complesso, soprattutto nel caso di token nuovi o poco scambiati, o in assenza di una quotazione ufficiale. 

Secondo, alcuni tipi di smart contract possono dare luogo a un gran numero di transazioni separate per un singolo utente. L'onere amministrativo di tenere conto a fini fiscali di tutte queste transazioni separate, che possono avvenire in momenti diversi e che quindi richiedono valutazioni separate, può diventare impegnativo.

Terzo, è difficile far rispettare gli obblighi fiscali derivanti dalle transazioni da crypto a crypto che avvengono su piattaforme decentralizzate, poiché non tutti gli utenti degli exchange potrebbero aver completato la verifica Know Your Customer (KYC) secondo gli standard richiesti. Questo problema può essere in gran parte evitato se la tassazione viene posticipata al momento in cui la criptovaluta è ceduta in cambio di fiat. Quest'ultima operazione avviene tipicamente su exchange centralizzati o tramite emittenti di carte di debito crypto, che in genere sono tenuti a verificare l'identità degli utenti. Ciò è dovuto a requisiti specifici imposti dalle autorità di regolamentazione e dagli organismi normativi a livello globale, tra cui la Financial Action Task Force, al momento dell'iscrizione degli utenti o delle transazioni tra fiat e crypto.

Inoltre, l'elevata volatilità di alcuni token può portare a esiti non equi se questi vengono tassati prima di essere convertiti in fiat. Immagina di scambiare l'altcoin A con l'altcoin B (entrambe a media o bassa capitalizzazione, tipicamente molto volatili). Se questa transazione viene tassata e i valori fiat delle altcoin A e B scendono successivamente in modo significativo, entrambi gli utenti corrono il rischio di avere un debito fiscale da saldare senza asset sufficienti per farlo. Questo rischio aggiunge un incentivo distorsivo per gli investitori crypto, che vengono spinti a mantenere i loro asset in valute fiat o valute digitali meno volatili, come le stablecoin.

Infine, il differimento d'imposta può far parte di una strategia politica più ampia volta a incoraggiare il trading crypto imponendo conseguenze fiscali solo quando un exchange coinvolge valuta fiat o al momento dell'acquisto di beni o servizi (tassazione solo nella cosiddetta "transazione cash-out"). Una politica di questo tipo incentiverebbe lo sviluppo del settore e porterebbe efficienza e vantaggi alle giurisdizioni che stimolano l'innovazione del Web3 attraverso la sua implementazione.

Considerazioni finali

Le transazioni da crypto a crypto rappresentano attività differenti in contesti fiscali diversi: alcuni paesi le considerano eventi tassabili e altri no. I regimi fiscali applicati a queste operazioni possono variare e vanno dall'imposizione come reddito o plusvalenza fino all'esenzione totale o in determinate condizioni, come l'imposizione solo sulla cessione di asset digitali in cambio di fiat. Per garantire una piena comprensione dei propri obblighi fiscali, gli utenti devono conoscere le sfumature legali e fiscali della propria giurisdizione. 

Date le differenze di trattamento tra le varie normative e la natura in rapida evoluzione della tassazione crypto, la consulenza di un esperto può aiutare gli utenti a ottenere informazioni certe e ad anticipare e gestire la propria esposizione fiscale.

Letture consigliate

Questo contenuto viene presentato "così com'è" solo a scopo informativo ed educativo. Le informazioni contenute nel presente documento non sono da intendersi come sostitutive di consulenze legali, contabili o fiscali. Ti raccomandiamo di richiedere una consulenza indipendente sull'argomento. Binance non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia circa l'accuratezza, la completezza o l'affidabilità dei dati e delle informazioni qui presentati. Non siamo responsabili di eventuali perdite derivanti dall'uso e dall'affidamento sulle presenti informazioni.

266,851,395 utenti ci hanno scelto. Scopri perché.
Registrati ora