Le criptovalute considerate titoli non registrati dalle autorità di regolamentazione statunitensi hanno ormai superato i 120 miliardi di dollari da quando la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha intentato azioni legali contro Binance e Coinbase.

Secondo la SEC, Coinbase ha realizzato entrate per miliardi di dollari, ma non disponeva delle informazioni e delle protezioni necessarie per la registrazione.​

La SEC ha menzionato più di una dozzina di token nelle due principali cause legali sopra menzionate, affermando che questi token sono titoli che dovrebbero essere registrati presso la SEC.

In questa causa contro Binance, il token BNB emesso da Binance, con un valore di mercato di 44 miliardi di dollari USA, e la valuta stabile BUSD, ADA di Cardano, SOL di Solana, MATIC di Polygon, FIL di Filecoin e ALGO di Algorand sono stati tutti classificati come titoli. Nella causa contro Coinbase, i token NEAR e i token ICP di Dfinity sono considerati titoli.

Insieme ad altri token, come XRP, menzionati in precedenza, la SEC ha ora classificato token per un valore di oltre 120 miliardi di dollari come titoli non registrati. Per fare un paragone, secondo Coingecko la capitalizzazione di mercato globale delle criptovalute è di circa 1,1 trilioni di dollari e, durante il boom del COVID-19, ha superato brevemente i 3 trilioni di dollari.

Il presidente della SEC Gensler ha ripetutamente avvertito che gli exchange di criptovalute e i token su cui vengono scambiati potrebbero violare la legge federale degli Stati Uniti, sottolineando che la maggior parte delle criptovalute si qualifica come titoli e sollecitando le piattaforme a completare la registrazione il prima possibile.

Dopo che il crollo di FTX nel novembre dell'anno scorso ha scatenato una tempesta nel mondo delle criptovalute, l'atteggiamento di Gensler è diventato più duro.

In seguito alla causa della SEC, Filecoin è sceso di circa il 10%, mentre BNB è sceso di circa il 9% e anche altri token denominati hanno subito cali. Anche le criptovalute senza nome hanno subito un calo, con il Bitcoin in calo di circa il 6%.

Poiché i due giganti vengono spesso presi di mira dagli enti di regolamentazione, gli operatori del mercato delle criptovalute potrebbero nuovamente assistere a un radicale rimpasto.