Secondo Cointelegraph, il chief investment officer di Bitwise, Matt Hougan, ha respinto le preoccupazioni che Strategy (MSTR) sarebbe costretta a vendere le proprie partecipazioni in Bitcoin se il prezzo delle azioni diminuisse. Hougan ha sottolineato che la stabilità finanziaria dell'azienda rimane intatta, nonostante le speculazioni di mercato che suggeriscono il contrario. Ha evidenziato che il presidente di Strategy, Michael Saylor, mantiene una forte fiducia in Bitcoin (BTC), e che l'azienda non è sotto pressione finanziaria immediata per liquidare i propri beni.

Il CEO di Strategy, Phong Le, aveva precedentemente menzionato la possibilità di vendere alcune unità di Bitcoin come "ultima risorsa" se il valore di mercato dell'azienda fosse sceso al di sotto delle sue partecipazioni in Bitcoin. Tuttavia, Hougan ha rassicurato che, non avendo debiti in scadenza fino al 2027 e sufficienti riserve di liquidità per coprire i pagamenti degli interessi, la probabilità di tale scenario è minima. Ha osservato che vendere 60 miliardi di dollari di Bitcoin avrebbe un impatto significativo sul mercato, equivalendo a due anni di afflussi di ETF Bitcoin.

Nonostante l'affrontare di un prolungato calo del mercato delle criptovalute e la potenziale esclusione dall'indice di borsa MSCI, Hougan crede che Strategy possa resistere alle sfide. Ha sottolineato che il prezzo attuale di scambio del Bitcoin è superiore del 24% rispetto al costo medio di acquisizione per Strategy, fornendo all'azienda una protezione anche se il valore delle sue azioni scende al di sotto del suo valore patrimoniale netto (NAV). Hougan ha anche menzionato che le obbligazioni finanziarie di Strategy, comprese le spese per interessi annuali di 800 milioni di dollari, sono gestibili dato il suo riserva di cassa di 1,4 miliardi di dollari.

Nell'ultimo mese, le azioni di Strategy sono diminuite del 24,69%, chiudendo a 186,01 dollari venerdì. Questa diminuzione può essere in parte attribuita all'annuncio di MSCI in ottobre, che suggeriva l'esclusione potenziale delle aziende di tesoreria di asset digitali con oltre il 50% di asset in criptovalute dal suo indice. Tale mossa potrebbe costringere i fondi indicizzati a vendere, esercitando ulteriore pressione sul prezzo delle azioni di Strategy.

Hougan rimane ottimista, sostenendo che i dati storici mostrano che le modifiche agli indici spesso hanno un impatto minore di quanto previsto. Ha citato l'esempio dell'aggiunta di Strategy all'indice Nasdaq-100 lo scorso dicembre, il che ha richiesto ai fondi di acquistare 2,1 miliardi di dollari delle azioni con un effetto minimo sul loro prezzo. Le intuizioni di Hougan suggeriscono che la posizione finanziaria attuale di Strategy e le dinamiche di mercato potrebbero non alterare significativamente il sentiment degli investitori o il prezzo delle azioni dell'azienda.