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La prossima pubblicazione dei dati CPI di giovedì è destinata a essere un evento significativo, che potenzialmente plasmerà l'andamento del mercato per agosto. In precedenza, il CPI era al 3% e, con la Federal Reserve che sta prendendo slancio verso un potenziale taglio dei tassi, le aspettative sono che i nuovi dati potrebbero essere leggermente inferiori, forse tra il 2,8% e il 2,9%.
Tuttavia, c'è anche la possibilità che possano essere un po' più alti, intorno al 3,1%-3,2%, ma probabilmente non troppo lontani dal segno. Questo intervallo dal 2,8% al 3,2% fornisce alla Fed la flessibilità di avanzare o modificare la sua strategia.
Se il CPI dovesse superare il 3,5%, diminuirebbe la probabilità di un taglio dei tassi, minando l'attuale sentiment del mercato. Al contrario, se il CPI scendesse sotto il 2,5%, un taglio dei tassi diventerebbe quasi inevitabile, uno scenario che la Fed potrebbe non favorire. Questo delicato equilibrio mantiene il mercato in bilico, con qualsiasi deviazione significativa dalle aspettative che probabilmente alimenterà volatilità.
Aggiungendo alle dinamiche di mercato, la recente vendita di 60 miliardi di dollari in azioni Apple da parte di Warren Buffett e un silenzioso spostamento verso le azioni petrolifere indicano un riposizionamento strategico piuttosto che un'uscita dal mercato. Il mercato azionario statunitense continua la sua traiettoria ascendente, ma l'attenzione si sta spostando, non ritirandosi. Guardando avanti alla fine dell'anno, potremmo vedere nuovi massimi per oro e petrolio come misura per controllare l'apprezzamento del dollaro.
Nonostante l'apparente forza del mercato, la strategia rimane cauta, con l'obiettivo di mantenere gli investitori al dettaglio inquieti, portando potenzialmente a vendite di panico a prezzi più bassi.
Le prospettive generali rimangono ottimistiche, ma è chiaro che il percorso futuro sarà tutt'altro che lineare.