In risposta alle accuse di sequestro di criptovalute palestinesi su richiesta delle Forze di difesa israeliane (IDF), Binance ha fornito la seguente precisazione:
🔶 Cosa è successo:
Ad agosto, sono emersi dei report che sostenevano che Binance aveva congelato oltre 1.500 wallet appartenenti a palestinesi. Tuttavia, Binance ha condotto un'indagine interna e ha segnalato solo 220 wallet collegati ad attività illecite.
🔶 La risposta di Binance:
Nils Anderson Röed, responsabile delle indagini sui reati finanziari presso Binance, ha dichiarato:
"Solo quei portafogli sono stati bloccati."
La società non congela gli account senza un'adeguata indagine, assicurandosi di seguire un rigoroso processo di verifica.
🔶 Chiarimento del CEO di Binance:
Il CEO Richard Teng ha sottolineato che la società limita solo gli account legati ad attività illegali e non intraprende azioni basate esclusivamente su richieste esterne. "Ci consultiamo con i nostri avvocati e le autorità competenti per garantire la conformità al diritto internazionale", ha spiegato Teng.
🔶 Origine dell'accusa:
La controversia è iniziata il 26 agosto, quando Ray Youssef, co-fondatore di Paxful, ha twittato che Binance aveva sequestrato tutti i fondi palestinesi su richiesta di Israele. Ha citato le leggi che consentono la confisca di proprietà legate al terrorismo.
🔶 Reazione negativa della comunità:
Le accuse hanno scatenato un dibattito sugli exchange centralizzati e sul potere che detengono. Nonostante la reazione, Binance sostiene che le sue azioni sono attentamente bilanciate tra obblighi legali e protezione degli utenti.
Conclusione:
Binance continua a sottolineare il suo impegno nel seguire il diritto internazionale, condurre le proprie indagini e agire in modo responsabile per proteggere gli utenti. La società respinge le affermazioni di congelamento indiscriminato di account palestinesi senza prove.