Il diritto all'autocustodia delle criptovalute entra nel dibattito del Congresso nazionale
#FazOL Brasile Mentre la Banca Centrale (BC) avanza nella regolamentazione delle criptovalute attraverso la consultazione pubblica n. 111, la deputata Júlia Zanatta (PL-SC) ha presentato il disegno di legge 311/2025 per garantire il diritto all'autocustodia delle criptovalute.
Lo scontro avviene in un contesto di critiche verso la proposta della Columbia Britannica, dettagliata in 123 articoli, che limita le libertà individuali e costituzionali.
Autocustodia delle criptovalute
La consultazione pubblica della Columbia Britannica propone di includere i servizi di criptovaluta nel mercato dei cambi, sottoponendoli alle norme sui capitali esteri e ai controlli sui cambi.
Il punto più controverso è l'articolo 76-F, che proibisce ai broker di criptovalute di trasferire asset a portafogli autocustoditi di non residenti. Inoltre, l'articolo 76-N proibisce il trasferimento di stablecoin denominate in valuta estera (come USDT) a portafogli privati.
In risposta, la PL 311/2025 dichiara l'autocustodia delle criptovalute, senza intermediari, come un diritto universale. Inoltre, stabilisce che le norme restrittive emanate dalla BC, dalla CVM o da altre entità che violano la legge saranno considerate invalide. Inoltre, il progetto mira a vietare possibili conversioni forzate in valute digitali statali, come il futuro Drex, il Digital Real.
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La deputata Julia Zanatta sostiene che le norme della Columbia Britannica violano l'essenza decentralizzata delle criptovalute. Sostiene che lo Stato non può limitare il diritto fondamentale all'autocustodia. Tra le giustificazioni legali vi sono il diritto alla proprietà, alla libera impresa e alla privacy, come stabilito dalla Costituzione federale.
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